Bonus Mobili 2025
Bonus Mobili 2025
Bonus mobili 2025: importo e requisiti
Secondo quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2025, il Bonus mobili ed elettrodomestici sarà prorogato per l’anno a venire senza ulteriori ridimensionamenti. Dovrebbe cioè venire riconfermato per il prossimo anno con le stesse modalità con cui è stato in vigore nel 2024. Lo sconto applicato resterà lo stesso: il 50% su un tetto massimo di 5mila euro di spesa per mobili e grandi elettrodomestici destinati a un immobile oggetto di ristrutturazione.
Quali mobili?
Sempre l’Agenzia spiega che rientrano tra i mobili agevolabili letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, ma anche materassi e illuminazione, sono escluse porte, pavimentazioni, tende e tendaggi.
Bonus mobili 2025: come funziona
Come qui anticipato, lo sconto resta al 50% e attualmente ha un tetto di spesa da 5mila euro. Si tratta di una cifra che si è ridotta negli anni: siamo passati dai 10 mila euro del 2022 agli 8 mila euro del 2023. Numeri a parte, ci sono due novità importanti. Sappiamo che i Bonus Casa subiranno un ridimensionamento e rientreranno nel nuovo tetto per le spese detraibili che sarà soggetto a fattori come il reddito e il numero di figli, sulla base dei principi del quoziente familiare. Anche il Bonus Mobili rientrerà nel nuovo plafond per le spese detraibili e questo potrebbe ridurre l’effettivo importo della detrazione spettante.
Come pagare: sconto immediato, in fattura o bonifico parlante?
Passando al fattore più critico, il pagamento, prima di tutto bisogna ricordare che possono essere considerate anche le spese di trasporto e di montaggio dei beni acquistati, purché le spese stesse siano state sostenute con le modalità di pagamento richieste per fruire della detrazione: quali sono? Sono ammessi solo bonifico o carta di debito o credito. Non è previsto uno sconto immediato o in fattura, né è consentito pagare con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento. La detrazione è valida anche se tramite un finanziamento a rate, a condizione che la società che eroga il finanziamento paghi il corrispettivo con le stesse modalità prima indicate e il contribuente abbia una copia della ricevuta del pagamento. Quindi attenzione massima ai documenti da conservare (l’attestazione del pagamento e le fatture di acquisto dei beni che specifichino la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti).