Casa di paglia
Casa di paglia
Vivere in una casa di paglia è una delle maniere più efficaci di applicare l’architettura sostenibile alla ricerca del benessere più totale. La paglia ha da secoli moltissimi poteri riconosciuti nella ottimizzazione dell’economia domestica.
In paglia, tanto per fare qualche esempio, si facevano le imbottiture dei materassi e tuttora si fanno i tetti in Francia, in Olanda, in Danimarca e in tanti altri Paesi del Nord.
La paglia, materiale naturale in cellulosa con grandi quantità di aria imprigionata al suo interno, rappresenta uno dei coibentanti termici più efficaci in edilizia sin dall’antichità. Oggi se ne è perso in molti luoghi l’uso, che persiste solo nelle culture rurali.
La casa che presentiamo oggi ne rivaluta l’utilizzo, rielevando la paglia al ruolo di protagonista assoluta da un punto di vista costruttivo, oltre che estetico. Le soluzioni progettuali presentate dal coraggioso studio di architettura olandese Arjen Reas a Zoetermeer dimostrano che è possibile ottenere una grande carica espressiva da questo materiale naturale poverissimo e al tempo stesso è legittimo pensare a esso come a uno dei materiali migliori in tema di resa termica, sia estiva che invernale. Infatti, la grande quantità d’aria contenuta nella paglia fa sì che in inverno gli interni siano protetti da un mantello protettivo molto confortevole mentre, in estate, la grande massa termica prodotta dallo spessore molto elevato dei muri garantisce il fresco in casa a lungo.
Progettata su commissione di un imprenditore, la casa di 744 mq, si chiama Living on the edge (Vivere al confine) perchè è collocata al confine tra città e campagna: «la sfida è stata fondere assieme la tradizione architettonica residenziale locale – fatta di case spoglie e tetti in paglia – e un design contemporaneo, per dar vita a una forma cubista collocata in un paesaggio solitario, estraneo alla città», spiegano da Arjen Reas. «Quando si lavora con le forme pure è importante guardare alla semplicità, alla durevolezza e all’espressività. L’accostamento di paglia e intonaco bianco, due materiali così diversi tra loro ma così riconoscibili nel paesaggio olandese, origina una struttura al contempo moderna e universale».
Uno degli aspetti fondamentali che ha guidato la fase di progettazione è stata la volontà di dotare tutti gli ambienti della casa di vista sul paesaggio esterno: a tal fine tutti gli ambienti della casa sono dotati di ampie finestre o porte-finestre a tutt’altezza, scelta che comporta tra l’altro un’ottima illuminazione con luce naturale degli interni durante le ore diurne.
Oltre che dal pian terreno, la casa è accessibile dal seminterrato (che ospita un garage e due magazzini) tramite una scala comunicante con lo spazio principale della zona giorno: una grande cucina open super accessoriata. Porte scorrevoli trasparenti separano gli spazi e conducono al giardino.
Gli spazi esterni sono allo stesso modo modernissimi e serenamente integrati nell’ambiente intorno, oltre a essere confortevoli e spaziosi. La casa di paglia, con le sue forme originali eppure antiche, si colloca perfettamente nel suo ambiente circostante, ma potrebbe liberamente essere collocata in realtà molto lontane dall’Olanda proprio per una universalità di linguaggio che parla di lavoro nei campi, di vita nell’aia, di raccolto, di serate attorno al fuoco. Un linguaggio di architettura totalmente sostenibile che è comune a tutte le culture e a tutte le latitudini.
Fonte: MeglioPossibile